C’è chi aspetta la Pasqua per le gite fuori porta, chi per la colomba… e poi c’è chi aspetta solo lei: la torta di riso e cioccolato viareggina. Un dolce che a Viareggio è una vera istituzione, tanto che nelle case si inizia a parlare di “chi la prepara quest’anno” già settimane prima delle feste. Ma la verità è che questa torta dà il meglio di sé dopo Pasqua, quando le dispense sono piene di uova di cioccolato da smaltire e la voglia di qualcosa di buono non è ancora passata.
Questa non è la solita torta al cioccolato. Qui parliamo di una frolla friabile che racchiude un ripieno cremoso e profumato, fatto con riso, tanto cioccolato fondente, un pizzico di cacao amaro, uvetta, liquori e quel tocco inconfondibile di noce moscata. Sopra, le classiche strisce di frolla e una manciata di pinoli a completare l’opera. È uno di quei dolci che sanno di casa, di tradizioni vere, di ricette che passano di generazione in generazione senza perdere mai il loro fascino.
La cosa bella? È perfetta proprio per recuperare il cioccolato delle uova, trasformandolo in qualcosa di speciale, da gustare a colazione, a merenda o con gli amici davanti a un buon caffè. Perché, diciamolo, il cioccolato avanzato è solo una scusa: questa torta merita di essere preparata in ogni momento dell’anno.
Torta di riso e cioccolato viareggina
- 400 g riso originario
- 600 g zucchero
- 500 g cioccolato fondente perfetto quello delle uova di Pasqua
- 100 g cacao amaro
- 100 g uvetta
- 40 g amaretti sbriciolati
- 75 g Sambuca
- 75 g Amaretto di Saronno
- 1 g noce moscata in polvere
- 1 cucchiaino di sale
- 1500 g acqua
- 2 uova
- pinoli quanto basta per decorare
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- 400 g farina
- 200 g burro
- 120 g zucchero
- 1 uovo
- mezza buccia grattugiata di limone
- Mettere l’acqua con il sale in una pentola capiente. Quando arriva a bollore, versare il riso e far cuocere per 25 minuti, mescolando di tanto in tanto.
- Togliere il riso dal fuoco e, ancora caldo, aggiungere il cioccolato spezzettato e il cacao amaro. Mescolare fino a ottenere un composto omogeneo. Unire l’uvetta, gli amaretti sbriciolati, lo zucchero, la noce moscata e i liquori. Lasciare intiepidire e aggiungere infine le uova, amalgamando bene.
- Lavorare il burro morbido con lo zucchero fino a ottenere una crema. Aggiungere la buccia grattugiata di limone, l’uovo e infine incorporare la farina. Formare un panetto e far riposare in frigorifero per 30 minuti.
- Stendere la frolla e rivestire due tortiere da 24 centimetri. Versare circa 800-900 g di ripieno in ciascuna tortiera. Decorare con strisce di frolla e completare con pinoli.
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- Infornare a 180 gradi per 40-45 minuti, fino a doratura della frolla. Lasciare raffreddare prima di servire.
Consigli e idee per personalizzare la ricetta
- Sostituire la Sambuca con liquore all’anice per un aroma più delicato.
- Aggiungere scorza d’arancia grattugiata per un tocco agrumato.
- Usare cioccolato al latte se si preferisce un gusto più dolce.
- Sostituire gli amaretti con biscotti secchi per una variante meno intensa.
- Decorare con zucchero a velo o cioccolato fuso per un tocco finale goloso.
Tabella delle sostituzioni e personalizzazioni
| Ingrediente originale | Sostituzione | Motivo |
|---|---|---|
| Sambuca | Liquore all’anice | Aroma più delicato |
| Amaretto di Saronno | Rum | Gusto più intenso e speziato |
| Uvetta | Gocce di cioccolato | Per chi non ama la frutta secca |
| Amaretti | Biscotti secchi | Sapore più neutro |
| Burro | Margarina vegetale | Variante senza lattosio |
Conservazione
Conservare la torta sotto una campana di vetro a temperatura ambiente per 3 giorni. Per prolungare la freschezza, riporre in frigorifero fino a 5 giorni, avvolta in pellicola.
Abbinamenti consigliati
- Un bicchierino di Vin Santo o liquore dolce.
- Una tazza di caffè per una merenda ricca.
- Panna montata per un dessert ancora più goloso.
Valori nutrizionali e porzioni
Valori indicativi per fetta (calcolando 12 fette per torta)
- Calorie: 380 kcal
- Proteine: 6 g
- Grassi: 15 g
- Carboidrati: 50 g
Porzioni totali: circa 24 fette (2 torte)
Curiosità
La torta riso e cioccolato di Viareggio nasce come dolce di recupero, quando il cioccolato delle uova di Pasqua abbondava nelle case. Unisce sapori tipici toscani, come gli amaretti e i liquori profumati, in una ricetta che da generazioni rappresenta l’ingegno e la golosità delle famiglie viareggine.
Domande frequenti
Sì, ma il riso originario è ideale per la sua capacità di assorbire i liquori e mantenere la consistenza cremosa.
Sì, sostituendoli con latte o succo d’arancia, ma il sapore sarà meno tradizionale.
Puoi creare una versione “nuda”, cuocendo solo il ripieno in una tortiera imburrata.
Far riposare bene l’impasto in frigorifero e stenderlo con delicatezza.
Sì, già cotta e raffreddata, fino a 2 mesi ben avvolta.
Errori da evitare
- Non far raffreddare il ripieno prima di aggiungere le uova rischia di cuocerle.
- Cuocere troppo il riso lo rende colloso: rispettare i tempi.
- Stendere la frolla troppo sottile potrebbe farla rompere in cottura.
- Esagerare con i liquori rischia di coprire gli altri sapori.
- Non lasciare raffreddare la torta prima di tagliarla può rovinarne la forma.
Il tocco in più
Aggiungere qualche goccia di cioccolato fondente nel ripieno ancora tiepido prima di infornare: si scioglieranno leggermente, creando piacevoli sorprese al taglio.