Cosa c’è di meglio di mangiare il cocomero in estate, soprattutto l’anguria dolce, quella matura al punto giusto, che ci permette di fare un pieno di acqua e minerali indispensabili per combattere le alte temperature?
Ci sono dei trucchi per scegliere l’anguria dolce e spesso non tutti li conoscono. Vi ricordate quando da bambini, al supermercato, nostro padre provava a bussare sulle angurie così da provare a intuire il prodotto migliore da portare sulla nostra tavola? Sono ricordi quasi confusi, perché oggi conosciamo anche altri metodi o, in alternativa, la compriamo già tagliata. Ma saper riconoscere l’anguria dolce è anche un modo per risparmiare, considerando che dovremmo ridurre il consumo di plastica.
Come scegliere l’anguria dolce?

La prima cosa da sapere è proprio questa: anche gli esperti consigliano di propendere per il frutto intero invece che tagliato a spicchi o a metà. Questo perché, con il tempo, tende a perdere un po’ di qualità e non sappiamo poi quando è stato aperto nello specifico, quindi dobbiamo consumarlo in fretta. Se vogliamo invece gustarci una bella fetta di anguria dolce e fresca, allora vogliamo svelare i segreti per saperla scegliere nel modo corretto.
Sono i trucci della nonna a venirci in aiuto: alcuni dei consigli che vi daremo derivano infatti dalla saggezza popolare. È il motivo per cui abbiamo parlato prima dei nostri padri che, dal fruttivendolo o al supermercato, cercavano di capire l’anguria migliore.
Una delle prime cose a cui prestare grande attenzione è proprio la buccia. Non deve essere in alcun modo verde brillante o opaca, ma invece dovremmo privilegiare le angurie di un bel colore verde scuro. Se poi orientiamo la nostra scelta sulle varietà di anguria con striature bianche, queste non devono essere impercettibili, ma si devono notare bene.
Ora veniamo al trucco che usavano proprio i nostri papà. I grandi appassionati di anguria, infatti, sono soliti bussare sul cocomero, ovvero picchiettare sulla buccia con le nocche. Sembra che il rumore perfetto sia associato alla dolcezza. Ma come dovrebbe essere questo rumore? Sordo e profondo. Il motivo è semplice: se sentiamo questo rumore, vuol dire che la polpa è compatta e soda, e che è maturata secondo i suoi tempi.
A cos’altro prestare attenzione

Ci sono dettagli che spesso trascuriamo quando scegliamo un’anguria, eppure ci basterebbe uno sguardo più attento – e magari un po’ di esperienza tramandata – per capire se il cocomero che stiamo per mettere nel carrello è davvero quello giusto. Quello dolce, maturo, dissetante, che sa di estate.
Uno di quei trucchi che vale sempre la pena tenere a mente riguarda il picciolo: se lo vediamo secco, arricciato, quasi legnoso, possiamo fidarci. È il segno che il frutto ha completato il suo ciclo, che è stato lasciato maturare fino all’ultimo, senza fretta. Se invece ci accorgiamo che è ancora verde o con qualche residuo di fiore, allora è molto probabile che sia stato raccolto troppo presto, e il gusto ne risentirà: sarà poco profumato, poco dolce, forse persino acquoso.
C’è poi quella macchia più chiara che si trova su un lato del cocomero, quella che molti scambiano per un difetto e invece ci dice molto dell’anguria. È la parte che è stata a contatto con il terreno e, proprio per questo, più è grande e tendente al giallo e più indica che l’anguria è matura.
Non dimentichiamo poi un altro trucco: ancora una volta torniamo bambini, a quando nostro padre sollevava un cocomero con entrambe le mani per pesarlo a occhio. Se ci sembra pesante, vuol dire che è ricco d’acqua, ed è proprio l’acqua il segreto per un’anguria dolce, fresca e dissetante. Perfetta da portare in spiaggia.