Torna in voga la pasta alla Montecarlo, piatto “glamour” dai sapori decisi

Montecarlo o Genova? Il mistero è servito! La pasta alla Montecarlo è una di quelle ricette che nascono da un incrocio di strade: un po’ ligure, un po’ francese, molto italiana. Le trofie – simbolo della cucina genovese – vengono accompagnate dal pesto fatto in casa, dal ragù e infine dalla panna. Qualunque sia la sua origine, resta un piatto ricco, stratificato, ma che è buonissimo, sì, anche se può sembrarci un abbinamento molto carico. E soprattutto questo sugo è versatile: oggi trofie, domani lasagne. L’importante è portarla in tavola e farla amare. E sì, ve lo diciamo: vi conquisterà al primo assaggio.

Pasta alla Montecarlo

La pasta alla Montecarlo è un grande classico da replicare, soprattutto alla domenica in famiglia
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Preparazione 30 minuti
Cottura 1 ora
Tempo totale 1 ora 30 minuti
Portata Primi Piatti
Cucina Italiana, monegasca
Porzioni 5
Calorie 683 kcal
Ingredienti  
Cosa ci occorre per la pasta alla Montecarlo
  • 500 g trofie
  • 200 ml panna da cucina

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Per il ragù
  • 150 g macinato di vitello
  • 150 g macinato di maiale
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • 400 ml Passata di pomodoro
  • Sale q.b.
  • Pepe nero q.b.
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
Per il pesto
  • 30 g basilico
  • 30 g pinoli
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 cucchiaio pecorino
  • 1 cucchiaio parmigiano reggiano
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale q.b.
Preparazione della ricetta
 
Come preparare la pasta alla Montecarlo
    Preparare il ragù
    • Tritare finemente la cipolla e la carota.
    • In una casseruola, scaldare 2-3 cucchiai di olio extravergine e rosolare le verdure a fuoco medio finché saranno morbide e traslucide (circa 5-7 minuti).
    • Unire le carni macinate.
    • Alzare la fiamma e rosolare bene finché non si formano crosticine dorate sul fondo (fondamentale per il sapore!).
    • Sfumare con il vino bianco e lasciar evaporare completamente l’alcol (ci vogliono almeno 2-3 minuti).
    • A questo punto versare la passata di pomodoro, mescolare, abbassare la fiamma e cuocere coperto per circa 35-40 minuti, mescolando ogni tanto. Il ragù dovrà risultare morbido ma denso, ben legato.
    Preparare il pesto
    • Lavare e asciugare il basilico.
    • In un mixer, mettere basilico, pinoli, aglio privato dell’anima, pecorino e parmigiano.
    • Aggiungere un pizzico di sale e frullare a impulsi per non surriscaldare il basilico (oppure usare mortaio se vogliamo un pesto tradizionale).
    • Unire l’olio a filo, quanto basta per ottenere una crema fluida ma non liquida.
    • Assaggiare e regolare di sale.
    • Conservare in frigorifero, coperto da un velo d’olio, se non si usa subito.
    Cuocere la pasta e mantecare
    • Portare a bollore una pentola capiente con acqua salata.
    • Cuocere le trofie secondo i tempi indicati, ma scolarle al dente.
    • Nel frattempo, scaldare il ragù in una padella ampia.
    • Aggiungere la panna da cucina, mescolare a fuoco dolce per creare una crema rosata e profumata.
    • Unire le trofie, una cucchiaiata d’acqua di cottura se serve, e mantecare 1-2 minuti finché il sugo avvolge bene la pasta.
    • Solo all’ultimo, incorporare il pesto, mescolando il minimo indispensabile per non alterarne il profumo.
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    • Servire subito, con una spolverata di parmigiano extra o qualche fogliolina di basilico fresco.
    pasta-montecarlo
    pasta-montecarlo

    A molti fa sorridere, ad altri fa subito venire fame: la pasta panna, ragù e pesto è un piatto che salta fuori dagli anni ’80. All’epoca era un vero cult, portata in tavola come alternativa sfiziosa ai primi più tradizionali. Non c’erano i social, ma c’erano le nonne, le zie e le riviste di cucina: ed è lì che questa ricetta ha iniziato a circolare, conquistando le cucine italiane con la sua anima “comfort”.

    A guardarla bene, è un mix azzardato solo in apparenza: un ragù semplice, come da tradizione, che viene però addolcito dalla panna da cucina (ingrediente a dir poco di moda negli anni del boom), e completato dal pesto. Una fusione di sapori che oggi definiremmo azzardata, ma che allora era solo un modo creativo per arricchire il sugo della domenica.

    Il pesto non è mai invasivo, anzi, attenzione: serve a legare e mantecare, un po’ come si fa con basilico fresco e parmigiano. Questa pasta spacca: è retrò ma anche buonissima.

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