Forse non vi sarà mai capitato di provarli o non li avrete mai visti in trattoria, ma per chi è di Napoli gli spaghetti alla San Gennaro sono immancabili. Sì, rappresentano l’anima verace di questo territorio, sono facilissimi da preparare e soprattutto non hanno molti ingredienti. Come raccontato dalla stessa figlia del grande Totò, questi spaghetti erano tra i preferiti dell’attore. E di solito vengono preparati proprio a settembre: tradizionalmente infatti il 19 settembre è il giorno del Santo patrono di Napoli.
Spaghetti alla San Gennaro
- 380 g spaghetti
- 8 filetti di acciughe sott’olio
- 2 spicchi di aglio
- 2 fette di pane raffermo
- Sale q.b.
- Pepe q.b.
- Prezzemolo q.b.
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- Tagliare il pane raffermo in quadratini grossolani e tenerli da parte.
- In una padella scaldare un filo d’olio extravergine e rosolare gli spicchi d’aglio interi per insaporire. Aggiungere il pane raffermo e tostarlo: non appena sarà dorato, eliminare l’aglio.
- In un’altra padella scaldare un filo d’olio e sciogliere delicatamente metà dei filetti di acciuga: dopo qualche minuto, aggiungere il resto (per chi ama anche l’acciuga intera).
- Mettere su la pentola con l’acqua per la pasta: raggiunto il bollore, salare e cuocere gli spaghetti al dente, da scolare e trasferire poi nella padella con le acciughe.
- Saltare a fuoco vivace aggiungendo un mestolo di acqua di cottura se serve per amalgamare bene.
- Completare con il pane croccante tostato, prezzemolo e una macinata di pepe o peperoncino per chi gradisce.
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Spaghetti alla San Gennaro, il piatto tipico di Napoli
Tipico piatto povero della cucina partenopea, questo primo è davvero incredibile sotto molti aspetti. La sua bontà si deve alla scelta degli ingredienti, ovvero l’aglio, le acciughe, il pane avanzato che viene abbrustolito in padella e, talvolta, ci si possono concedere anche delle piccole personalizzazioni come i pomodorini gialli. Non è un ingrediente casuale, in quanto il giallo è proprio il colore di San Gennaro.
La fama di questo piatto in realtà è legata a doppio filo non solo al Santo patrono di Napoli ma anche, e soprattutto, all’attore, il principe Totò De Curtis. Nel 2000 è stato pubblicato un libro curato proprio dalla figlia Liliana De Curtis, che racconta i piatti tipici della famiglia e che si sono tramandati di generazione in generazione. La particolarità è che, ovviamente, sono presenti anche questi spaghetti.
Vi consigliamo assolutamente di provarli perché sono davvero buonissimi. Già alla prima forchettata convincono e conquistano il palato con la loro semplicità.