Sapete cosa troviamo alla base della cucina italiana? Il soffritto. Proprio così: fatto a regola d’arte, riesce a insaporire il ragù, dona un tocco di consistenza indimenticabile alle pietanze e il fondo di cottura “si sente”. Lo usiamo per la carne e per il pesce all’occorrenza e oggi vi sveliamo come fare il soffritto e quali sono gli errori da evitare.
A cosa serve il soffritto

Come anticipato, è alla base di numerose preparazioni: la prima che ci viene in mente è sicuramente il ragù. Ma è perfetto da usare per i sughi, o ancora per le salse e persino per i brodi, considerando che le verdure donano quel sapore unico. Il soffritto di carne è piuttosto apprezzato, così come quello di pomodoro o il famoso soffritto per il risotto. Ecco perché è necessario saperlo fare bene.
I segreti del soffritto
Sono tanti i consigli per fare un buon soffritto: iniziamo dal grasso, che deve sempre essere di qualità, quindi olio o burro (si usa ben poco lo strutto). Le verdure devono essere a cubettini piccoli: spesso, per intenerire il tutto, si suggerisce di abbassare la fiamma e di lasciarlo cucinare per 30 minuti.
Rigorosamente, va usato il cucchiaio di legno per farlo, e le giuste dosi dovrebbero essere una cipolla, una carota grande e un gambo di sedano. Così, in totale, verrebbero 6 cucchiaiate, ideali per fare un buon ragù.
Gli errori da non fare con il soffritto

Il primo errore lo commettiamo spesso. Sì, proprio così: chi di noi non ha mai acquistato il soffritto congelato? Quello già pronto, comodo, versatile. Che costa pure poco. Il problema è che se vogliamo dare davvero sapore al nostro ragù, proprio no, non possiamo risparmiare tempo. c’è da dire che dipende anche dal piatto stesso: non è sempre uguale, perché a volte usiamo più carote e cipolle e meno sedano.
Un altro errore che tendiamo a commettere tutti con il soffritto è tagliare male le verdure. Magari siamo di fretta (di nuovo, è una “cattiva consigliera in cucina”), magari non abbiamo lo strumento adatto. Però le verdure non devono né vedersi troppo né “sparire” definitivamente. Insomma, devono essere non più grande dei chicchi per il riso, o della carne macinata per il ragù.
Infine, sono altri due i segreti di un buon soffritto: prima di tutto, mai esagerare con olio, burro o strutto. Il grasso è utile, ma non deve nuotare nell’olio (ricordiamolo assolutamente quando stiamo per cucinarlo). Secondariamente, il segreto del soffritto ce lo svela la parola stessa: soffriggere. Non deve bruciare, non deve raggiungere il punto di frittura. Anzi, il fuoco deve sempre essere moderato, a fiamma dolce.
Il soffritto si può congelare?
In realtà, sì. Prima abbiamo parlato del soffritto già congelato, quello che acquistiamo al supermercato. Invece, possiamo prepararlo in casa, anche per un motivo in più: avere il controllo delle materie prime. Quindi, scegliere noi la cipolla, il sedano e la carota. C’è, però, un “ma”. Dobbiamo assolutamente asciugare bene le verdure prima di congelarle, così da evitare il famoso effetto ghiaccio.
Soffritto bolognese e napoletano, le differenze
No, il soffritto napoletano e il soffritto alla bolognese non sono la stessa cosa. Il primo è fatto con frattaglie di maiale, pomodoro (passata e concentrato), strutto, olio, alloro, rosmarino, peperoncino e sale. Quello alla bolognese è il classico con sedano, carote, cipolle, olio e sale.
Conoscevate tutti i segreti o ne sapete altri? Fatecelo sapere nei commenti!
Ricette e consigli che potrebbero interessarvi
Crostatine di pasta sfoglia con ragù e mozzarella
Pasta al ragù napoletano e ricotta
Stracciatella in brodo alla romana