Gâteau di patate: una torta salata ricca e gustosa​ (tutti i segreti)

Quando non si sa cosa cucinare, perché magari si è trascorsa l’intera giornata al lavoro o si attendono amici a cena all’ultimo minuto, le torte salate rappresentano sempre un’idea sfiziosa e creativa, per mettere insieme gli ingredienti che si hanno già in dispensa e creare qualcosa di saporito e allo stesso tempo non troppo impegnativo.

La tradizione culinaria italiana ha messo insieme, negli anni, tante stuzzicanti idee per preparare le torte salate e basta navigare qualche minuto sul web per individuare quella più allettante per i propri gusti. Di tutte, la più classica e certamente gustosa è rappresentata dal gâteau di patate.

Altrimenti pronunciato gattò di patate, è uno sformato tipico campano ricco di sapore, che segue una ricetta molto antica, nonostante le numerose varianti sorte nel tempo.

Scopriamo insieme qual è la sua origine, come si prepara e in quanti modi si può declinare per chi ha esigenze alimentari speciali.

Cos’è il gâteau e come si prepara

La parola “gâteau” ha derivazioni francesi e si riferisce al concetto di torta, salata o dolce che sia, ed è stata riadattata quindi alla lingua napoletana. Nella tradizione campana, e italiana in generale, il gâteau si riferisce solo allo sformato di patate salato, preparato con ingredienti tipici della cucina partenopea.
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Preparazione 30 minuti
Cottura 30 minuti
Tempo totale 1 ora
Portata Pizze e torte rustiche
Cucina Italiana
Porzioni 4 Persone
Calorie 380 kcal

Ingredienti  

In particolare, il gattò prevede l’impiego di:

  • Patate
  • Salame napoletano
  • Prosciutto cotto
  • Uova
  • Mozzarella
  • Parmigiano
  • Pangrattato
  • Olio Extra Vergine d’oliva
  • Sale pepe

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Preparazione della ricetta
 

Il procedimento da seguire è molto semplice.

  • Per prima cosa bisogna bollire le patate fino a cottura completa (circa 40 minuti), pelarle e schiacciarle con una forchetta o con il classico schiacciapatate.
  • Mentre le patate cuociono, predisporre tutti gli ingredienti e, in particolare, tagliare a fettine sottili la mozzarella, e farla scolare in modo che perda il siero di conservazione e non inumidisca troppo la base dello sformato. Tagliare a pezzetti anche il salame e il prosciutto cotto.
  • Quando tutto è pronto, in una ciotola, bisogna mescolare bene le patate con il sale, il pepe, le uova, aggiungendo man mano anche tutti gli altri ingredienti, quindi mozzarella, salame, prosciutto.
  • Ungere, dunque, una pirofila con l’olio, versare il composto al suo interno e farlo aderire su tutta la superficie, spolverare con il pangrattato, rifinire con un altro po’ di parmigiano e un filo d’olio e informare a 180° per mezz’ora circa.
  • Il risultato non deluderà nessuno dei commensali a tavola.
  • Una volta cotto, si consiglia di attendere che si intiepidisca prima di presentarlo a tavola e dividerlo in porzioni, in modo che possa compattarsi meglio e risultare meno friabile al taglio.
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  • Per le quantità regolatevi “a sentimento” anche in base al numero dei commensali.

Le varianti del gâteau di patate

Il gattò di patate, come appena visto, è un piatto molto ricco di ingredienti e può arrecare qualche fastidio o reazione avversa a chi ha esigenze alimentari speciali.

Certamente nella sua versione originale non può esattamente essere consumato da vegetariani o vegani, per la presenza di salumi, uova e formaggi. Stesso dicasi per chi soffre di allergie ai derivati del latte o intolleranza al lattosio.

In questi casi si possono sostituire gli ingredienti della tradizione con le rispettive alternative.

Esistono, in commercio, molti formaggi e salumi di origine vegetale, come anche latticini senza lattosio. Anche il parmigiano molto stagionato, dai 24 mesi in su, va bene per chi ha questa specifica esigenza.

Mentre le uova possono essere eliminate dalla preparazione, creando una variante più adatta ai vegani. Si possono anche aggiungere dadini di verdure, fettine di funghi trifolati, al posto del salame e del prosciutto.

Infine, per chi è celiaco, basta sostituire il pangrattato con una farina di mais, utilizzata per impanare le fritture, o del pane senza glutine raffermo e grattugiato.

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